giovedì 28 febbraio 2008

Idee

Il nuovo titolo del blog è in procinto di arrivare. Solo oggi sono riuscita ad ipotizzare ben 7 titoli. Sperando in qualche altra epifania in questi giorni.

Il Santuario degli Angeli sta per chiudere i battenti.
E nel frattempo, devo fare l'elenco delle cose da portare a Disneyland.

In più, mi è venuta voglia di rileggere "Angel Sanctuary"...

mercoledì 27 febbraio 2008

Candela profumata



Non chiedetemi perché l'ho fatto.
L'ho fatto e basta, senza pensarci.

Una candela profumata sulla mia scrivania.
Che in realtà tutto fa' meno che profumare la stanza.
Era lì, e l'ho fotografata.
Tutto qui.

lunedì 25 febbraio 2008

"Omero, Iliade"

Tralasciando il fatto che per me tutto quello che esce dal cervello di Baricco equivale alla Bibbia, al Vangelo e al Corano messi insieme, vi piazzo qui qualche citazione da questo libro che trovo a dir poco stupendo (citazioni sue, non di Omero, che lui ha "piazzato" nel mezzo della prosaicizzazione dell'opera, NdR).
  • Voglio raccontarvi quel che so, perché anche voi capiate quello che io ho capito: la guerra è un'ossessione dei vecchi, che mandano i giovani a combatterla (Tersite)
  • E' lecito fare una cosa infame se così si può fermare una guerra? E' perdonabile il tradimento se si tradisce per una giusta causa? Lì, in mezzo alla mia gente armata, non ebbi nemmeno tempo di pensarci. (Pandaro)
  • Ridevano. Ma la verità è che erano giovani, e i giovani hanno un'idea vecchia della guerra. Onore, bellezza, eroismo. [...] Io ero troppo vecchio per credere ancora in quelle cose. [...] Ma io ero vecchio. Ulisse era vecchio. Noi sapevamo che vecchia era la lunga guerra che stavamo combattendo, e che in un giorno l'avrebbe vinta chi sarebbe stato capace di combatterla in un modo nuovo. (Nestore)
  • La tristezza è il nostro destino; ma è per questo che le nostre vite saranno cantate per sempre, da tutti gli uomini che verranno. (Elena)
  • Questo si dovrebbe imparare dal dolore: è figlio di Zeus. E Zeus è figlio di Crono. (Antìloco)
Quelli tra parentesi sono i personaggi dell'Iliade a cui Baricco ha voluto dar voce per quelle frasi.
Per chi ha studiato (
bene, al contrario di me, NdR) l'Iliade originale, credo che non ci siano problemi a riconoscerli, fatta eccezione per Elena.

Sarà che questo libro è stato scritto nel 2005, in piena guerra in Iraq, o sarà perché i temi omerici sono ancora attualissimi malgrado millenni di distanza, o sarà ancora perchè Baricco è un grande, e il giorno in cui (
volesse il cielo! NdR) mi capiterà di inconrtarlo mi prostrerò ai suoi piedi, o sarà per altri fortuiti nonchè idioti motivi, ma io rifletterei su queste parole.


E nel frattempo, è il mio ultimo giorno da 19enne...

lunedì 18 febbraio 2008

Il numero perfetto

27: esito dell'esame di Letteratura Italiana (ciao ciao Tasso!!!)
18: anni delle gemelle alla cui festa sono stata costretta ad andare
37.7: temperatura corporea al mio ritorno a casa
8: giorni che mancano al mio compleanno

Fate voi la somma...

giovedì 14 febbraio 2008

20 ore

Tra 20 ore sarò all'università per dare il mio primo esame.
Esame che avrei dovuto dare lunedì, ma che a causa di qualcosa che non mi va' di star qui a spiegare è stato spostato di 4 giorni. O meglio, è stato spostato per quei pochi eletti che hanno una matricola superiore al numero 1400.
La cosa strana è che non solo non sono per niente nervosa, sia perchè tutta la tensione che ho potuto accumulare in questi giorni è stata abbondantemente scaricata, sia perchè non mi va' di avere un'altra crisi di nervi. Lunedì è già bastata come mazzata.

Ora come ora vorrei solo andare a letto, ma il buon senso mi dice che devo passare almeno un'oretta a ripetere.

La cosa che mi rassicura, è che passato questo momento tornerò ad essere più libera, anche se il calendario delle lezioni del secondo semestre è quasi peggiore di quello del primo. Spero che almeno un giorno di libertà mi sarà concesso.
Una cosa è certa: l'ultima settimana di febbraio farò tutto, e sottolineo tutto, meno che studiare: PlayStation, libri e romanzi arretrati e telefilm con la pala!!!!

Ho bisogno di staccare la spina.
La tensione mi uccide. L'ha sempre fatto e sempre lo farà.
Ringraziando al cielo, all'università c'è solo un breve periodo di esami, quindi passato quello, poi puoi respirare per altri 2 o 3 mesi.

Domani vi darò l'esito del voto. Sempre che l'esame non subisca un'ulteriore posticipo.

lunedì 4 febbraio 2008

Firmate!!!!!

Contro il luogo comune, contro i diffamatori, contro la Mediaset.
Insomma, se siete tra coloro che si sono scocciati di sentir parlare solo negativamente dei manga, FIRMATE!!!!

http://www.petitiononline.com/mangatg5/petition.html

sabato 2 febbraio 2008

The way I feel...

Nothin's what it seems to be
I'm a replica, I'm a replica

Empty shell inside of me
I'm not myself, I'm a replica of me...

Are you gonna leave me now, when it is all over?
Are you gonna leave me?
Is my world now over?



"Replica", Sonata Arctica

giovedì 24 gennaio 2008

Ci avete fatto caso?

Lo so che si tratta dell'ennesima conferma del fatto che, invece di perdere tempo con queste cazzate, dovrei mettermi un po' (ma giusto un po') a studiare, in vista dell'esame di Letteratura Italiana, ma non potevo fare a meno di scriverlo da qualche parte.

Partiamo con un breve prologo, per farvi più o meno capire di cosa sto parlando.

Avete presente quei cavolo di messaggi promozionali (NB: non pubblicità, ma messaggi promozionali!) delle suonerie che rompono il cavolo ogni sacrosanto giorno tra un tempo e l'altro di OC o tra una puntata dei Simpson e una di Futurama?
Quelle che veramente non si possono proprio vedere, specialmente per quei cretini che vengono pagati per fare i cretini (altro che Grande Fratello!)?
Ma soprattutto, quelle che invece dell'mp3 "originale" ti spara una cover fatta male della canzone in proposito?

Ecco, è da un po' che ci pensavo...

Ci avete fatto caso che la cover di "Monsoon" dei Tokio Hotel è cantata da una donna?
Ci sarà un motivo, no?

mercoledì 9 gennaio 2008

Domanda del cazzo del giorno - 2

Riuscirò mai a prendermi una sbronza come si deve, una buona volta?

Mi sono scocciata di avere solo degli inutili giramenti di testa e degli atteggiamenti da deficiente (non che quando sia sobria cambi qualcosa...) ...

Voglio ubriacarmi!!! Voglio bere talmente tanto da dimenticare quello che ho fatto... E vomitare anche l'anima... E stare talmente male la mattina dopo da non voler fare nient'altro che non sia stare a letto a guardare il soffitto...


Cazzo, almeno una volta nella vita, voglio farlo!!!

mercoledì 2 gennaio 2008

...Buon anno nuovo...

Ora come ora non mi va' per niente di cedere alle mondanità da secondo giorno dell'anno. Considerando quello che è stato il primo giorno, tralaltro...
E non mi va' nemmeno di fare dei pronostici per l'anno nuovo ormai in corso, nè di scandagliare tra i ricordi cosa è andato bene e cosa male dell'anno vecchio.
Non mi va' di fare auguri a gente che non conosco, o anche che conosco.
Alla fine cos'è effettivamente cambiato? Un numero. Sia il 31 dicembre che il 1° gennaio non sono altro che la conferma di quanto in realtà sia ipocrita il nostro mondo. Alla fine sono solo due giorni come tutti gli altri 363, anzi, 364 dal momento che quest'anno è bisestile.
Ma a parte tutte le stronzate anti omologazione che mi possano venire in mente adesso (e anche molto emo), posso anche dire che questi due giorni alla fine qualcosa di bello ce l'hanno.
Il 31 dicembre i tuoi genitori non possono dirti niente né metterti in punizione per non aver rispettato il coprifuoco e hai tutte le scuse di questo mondo per aver alzato po' il gomito, mentre il 1° gennaio hai la scusa di aver fatto tardissimo la notte prima e dormire fino a 5 minuti prima che inizi il pranzo con la famiglia ed essere incavolato con il mondo per il pesantissimo mal di testa post-sbronza.
Tutte cose che a me non sono successe, ma voglio far finta che sia così.

Mi sono presa una pausa anche fin troppo lunga. Prendo la pillola per la tiroide e mi butto nuovamente sui libri.

domenica 23 dicembre 2007

Unico post

So che non ho scritto granchè nell'ultimo mese, ma almeno un piccolo messaggio è d'obbligo.

Kurisumasu omodetou!!!




Trad: Buon Natale

venerdì 30 novembre 2007

Primi 2 mesi

Eccomi qui. Sono quasi le 11 di sera, e sto guardando la replica di ieri sera dello spettacolo di Benigni (benedetto sia RaiSat e chi lo ha inventato), stesa sul letto, e in attesa di una telefonata.

La situazione all'università sta davvero degenerando. Quasi mi dispiace il fatto che a dicembre finiscano le lezioni di Letteratura Giapponese. La ricerca di tutti i doppi sensi che la prof dice si fa sempre più minuziosa. Grazie a tutto questo, e in particolare all’analisi del Genji Monogatari (Storia di Genji), abbiamo intenzione di comporre il Rokko Monogatari, ossia la storia di Rocco Siffredi. Non potreste mai immaginare quante cose in comune hanno quei due. Non so se effettivamente la prima cosa che hanno in comune sia quella che si pensa immediatamente nello stesso momento in cui si sente parlare di Rocco (tralasciando i particolari, che potrebbero esserci i bambini su internet), quanto il fatto che entrambi erano dei grandissimi “amanti” (e qui le virgolette erano d’obbligo).
Insomma, il Genji Monogatari tratta della vita sessuale degli antichi giapponesi. Motivo per cui il Rokko Monogatari era obbligatorio stendere.

Tornando seria (anche se davvero ce ne vuole), ho notato che effettivamente questi miei primi due mesi di università sono passati come niente. E sto seriamente prendendo in considerazione il fatto che se anche i prossimi due mesi passeranno così velocemente, mi troverò a pochi giorni dagli esami senz’aver fatto un emerito cavolo. E’ giunto il momento che inizi seriamente a studiare. Ma la prospettiva non mi spaventa, né mi sconvolge e neppure mi deprime, come quando mi succedeva al liceo. Ho voglia di studiare, e soprattutto ho voglia di andare a seguire le lezioni, di qualunque lezione si tratti. Quelle di Giapponese in primis, ma anche le altre, anche perché sono interessantissime, e anche se la cosa che viene spiegata magari è “inutile” (parlando secondo l’etica liceale), è il professore stesso, quando te la spiega, a rendertela interessante, e ti appassiona, e tu ne vuoi sapere sempre di più. È questo il bello dell’università. L’approccio con le materie è completamente diverso.

Ma la vera diversità, che ho capito da poco, e mi ritengo alquanto fortunata per questo, è proprio l’ambiente che si vive alla mia università. A sentir parlare gli altri miei amici, l’università è peggio del liceo, in quanto ambiente. Nel senso che trovi una quantità immensa di ragazzi con la puzza sotto al naso, che sono lì solo grazie ad un qualche aiuto del parentado, che invece di aiutarsi tra di loro si sfidano a suon di voti agli esami. Invece, all’Orientale non è così. C’è un’atmosfera amichevole, che ti invita a stare lì anche solo a non fare niente, e che ti fa sentire bene anche se sei discriminato dalla “società”. Credo che l’Orientale sia l’università per eccellenza: aperta a tutto e a tutti nel vero senso della parola. Se di nome ti apre alle diverse culture del mondo, di fatto le accoglie e le raggruppa. Puoi davvero trovare tutti i tipi di persone, e nessuno che sia colto dai pregiudizi, anzi, l’esatto opposto. Tutti vogliono essere amici di tutti, dallo straniero al gay. Nessuno è discriminato, nessuno è giudicato, tutti sono accolti da tutti, indifferentemente. È questa per me l’università. Un ambiente aperto in tutti i sensi, e che ti invoglia ad aprirti al mondo e alle sue realtà.

Sono contenta della mia scelta. Sono davvero felicissima di essere capitata in questo ambiente e aver trovato il gruppo di colleghi con cui sto condividendo questa splendida esperienza, e non me ne pentirò mai.

lunedì 26 novembre 2007

Allegria...

Sulle note di una canzone della splendida canzone degli U2 ("In the name of love") che fa da colonna sonora a quello schifo di film che è "Elizabethtown", che è in questo preciso istante in onda su Sky, mi sta balenando in mente un pensiero alquanto emo, anche se non del tutto.

Stranamente, quel film rispecchia quasi del tutto quello che ho sempre immaginato per il mio funerale: un'accozzaglia di gente intenta a strafogarsi di qualsivoglia ben di Dio, un parente/amico che parla di tutto fuorchè di me alle altre persone presenti, aggiungendoci parecchie battute di sottofondo per rallegrare l'atmosfera (manco fosse un live di Zelig) e un concerto rock durante il quale si incendiano le tende della sala per colpa del calore dei riflettori, e quindi parte il sistema antincendio e tutti a ballare a ritmo di rock sotto l'acqua. Insomma, tutto fuorchè una cosa triste e strappalacrime. In più, niente sepoltura. Cremazione e spargimento delle ceneri nei luoghi che più ho amato, e perchè no? anche odiato. Insomma, i luoghi dove la mia vita si è formata a poco a poco.
E' una cosa assurda. Tutto nei minimi particolari. Ho immaginato il mio funerale talmente tante volte in quel pericolo in cui la morte era troppo comoda in un periodo di schifo totale, che vederlo vissuto da qualcun altro, anche se per finta in un film, è quasi allucinante.

Tralasciando il lato cinematografico della faccenda, il motivo per cui voglio così il mio funerale è quasi banale, e, se vogliamo, quasi egoistico.
Tutti i funerali a cui ho partecipato sono stati tragici. E quando dico tragici è dir poco.
Premettendo che sono stata seriamente male solo al primo a cui ho partecipato (sarà che agli altri sapevo cosa aspettarmi, o semplicemente che li ho presi con più filosofia), ho notato che durante la funzione vera e propria, tutto si fà fuorché consolare chi sta male. Non ne faccio solo una questione di ipocrisia generale, ma proprio dell'atmosfera. Sembra quasi che nessuno voglia in realtà rallegrare le persone che hanno appena perso qualcuno a loro caro. Cioè, quando io ho bisogno di rallegrarmi non mi va di sentire condoglianze qui e mi spiace lì e se-hai-bisogno-ci-sono là.
E' per questo che voglio un funerale allegro. Perché voglio che nessuno debba soffrire nè della mia dipartita nè di altro, e che il mio ultimo ricordo sia allegro. Insomma, due piccioni con una fava.
L'unica cosa che mi rattrista di tutto questo, è che non potrò parteciparvi.

mercoledì 21 novembre 2007

Tempo morto

Questo è un altro dei tanti tempi morti in cui la voglia di studiare viene meno e in cui la voglia di scrivere qualcosa prende piede, anche se, come sempre, riempirò questo post di cose talmente inutili da indurmi a chiedere: perché lo sto facendo?

Mi viene da pensare che a quest'ora, se fossi andata all'uni, starei duellando a colpi di grammatica inglese con una troietta che crede di essere chissacchì solo perché ha un 8° grado Trinity (che tralaltro ho anche io...), e un po' mi rincresce aver abbandonato tutti i miei collegucci (Lavi per prima) alla triste sorte che ci attanaglia tutti i mercoledì: 6 ore di spacco!!!
Tutte le settimane cerchiamo il modo migliore per occupare quell'arco di tempo così infinitamente lungo (e pensare che le 3 ore di venerdì ci sembravano infinite... finchè non è iniziato il corso di inglese...): una volta infiltrandoci a Letteratura Tedesca, un'altra cazzeggiando in aula "studio" cercando di capire perché la macchinetta del caffè sia diventata improvvisamente una distributrice di zucchero (per farvi capire: selezionavi "caffè espresso dolce" e usciva solo lo zucchero... Ingegnoso...), e un'altra andando in giro tra le varie sedi dell'uni sparse per il centro storico napoletano (grazie alla quale ho ripreso tutti i giorni in cui non sono andata in palestra). Sono quasi tentata di provare una volta a tornare a casa per poi ritornare all'uni, ma considerando il tempo che ci vuole, praticamente starei a casa solo un paio d'ore e per il resto starei bloccata nel traffico cittadino (aggiungendoci una buona dose di cazzeggio post-giapponese-pre-spacco-pre-inglese).

martedì 20 novembre 2007

Tunak Tunak Tun

Unitevi anche voi alla Tunak Mania!!!!

domenica 11 novembre 2007

Sonata Arctica



Stasera, i miei tessssori sono per la prima volta in Italia, in una lontana città del nord (Milano, tanto per cambiare...) a cui non mi è consentito accedere, un po' per la distanza, un po' per il costo del viaggio, un po' perchè mia madre tiene la Cazzimma nelle vene e non ha mai riferito a mio padre il mio folle desiderio di andare a vivere una serata come Dio comanda.
Stasera mi chiuderò in camera, con la loro discografia nelle orecchie, e chi si è visto si è visto.
Spero solo che sul sito del fanclub italiano mettano la scaletta. Non tanto per un attacco di masochismo nei miei confronti (il che è obbligatorio) quanto per poter fare una mini compilation e far finta di essere stata lì quando la sento...
E spero che diano il meglio di loro, di modo che che chiunque sarà lì potrà dire che è stato un gran bel concerto.

venerdì 9 novembre 2007

Novembre

Un po' di tempo fa ho detto di odiare il mese di maggio...
Rileggendo quelle poche righe che ho scritto 7 mesi fa, mi sono resa conto che, in realtà, il mese che odio di più è novembre.
Maggio è comunque messo bene. E' in un bel periodo. Giornata fresche, sole luminoso, atmosfera estiva in avvicinamento, premonizioni di giornate intere passate al mare, tra i bagni e la sabbia, poca voglia di tornare a casa anche se sono le 17...
Novembre è l'opposto.
Il giorno diventa notte troppo presto, così presto da farti perdere la voglia di fare tutto anche se sono solo le 17, e fa così tanto freddo che anche quel piccolo servizio che devi fare dall'altra parte della strada diventa un'impresa.
E' quasi inverno, ma non del tutto. Non c'è quell'aria per le strade che ti invoglia ad uscire solo per guardare nelle vetrine illuminate cosa desideri per Natale, o cosa farebbe piacere ricevere a chicchessia. E nemmeno quella dell'inverno che sta finendo, in cui si respira la primavera che sta per arrivare anche se si gira ancora con piumini e cappelli di lana.
Da questo punto di vista, poi, Napoli è una città strana... Fa' freddo, ci sono le nuvole grige che coprono il cielo, ma la neve non cade. Al massimo piove...
Sui libri di scienze ti dicono che se la temperatura esterna raggiunge gli 0°, le goccioline d'acqua che cadono, ghiacciano e diventano neve. D'inverno, la notte, qui la temperatura arriva anche al di sotto di quella temperatura (anche se il meteo solitamente dice che non si vada al di sotto dei 3-4°...), eppure la neve sembra che abbia paura di scendere. Vuole solo stare attorno al cratere del Vesuvio. Che poi dovrebbe fare molta più paura lui che le strade di Napoli... O no? Siamo sempre in una delle città più pericolose d'Italia...

E' novembre il mese che più odio. C'è un'atmosfera troppo cupa... Forse è per questo che hanno messo in questo mese la commemorazione dei morti, o come la vogliamo chiamare...

mercoledì 31 ottobre 2007

...e infine arrivò Dafne

Dopo che Comet mi ha fatto notare che avevo salvato il post senza averci scritto niente dentro (il che è tutto dire XD), eccomi qui a scrivere un nuovo capitolo della mia esistenza.

Oggi è stato l'ennesimo delirante giorno passato all'università, e vi dirò, non mi sono mai sentita meglio in vita mia. Finalmente posso assaporare la vita universitaria in tutte le sue sfumature, dal cazzeggio a lezione, al cazzeggio post lezione.
A parte il fatto che ormai le lezioni di Giapponese sono diventate "la caccia al doppio senso", ormai tutto si fa fuorchè seguire. O per meglio dire la lezione di una prof in particolare. Diciamo che a guardarla fa tenerezza. Già non parla bene italiano, poi ci fa rivivere le esperienze della scuola elementare, quando facevamo quei giochini idioti per imparare lettere, numeri e giorni della settimana. Però, appunto per questo, le sue lezioni sono di una noia stratosferica. Ma per fortuna, i miei cari e dolci colleghi di università sanno come rendere queste lezioni tutto fuorchè noiose.
Tra una cantata in cinese della pubblicità di Very Victoria, gli pseudonimi al femminile (Dafne pe l'appunto) di uomini alti 1.80m (veramente solo uno), cadute per le scale e quant'altro, ogni giorno all'università diventa un'avventura.

sabato 27 ottobre 2007

L'Orientale: un nome, un perchè

Ebbene sì: ho finalmente iniziato l'università, e mi sto divertendo da pazzi!
Le giornate universitarie sono assurde: si alternano giorni in cui si accavallano corsi su corsi, e altri in cui hai un'infinità di ore di spacco tra una lezione e l'altra.
Ma la compagnia è buona, e la voglia di fare (ma soprattutto quella di cazzeggiare) non ci manca.
E' un ambiente stupendo, anche se cambia a seconda della sede in cui devo andare. Ma Palazzo Corigliano è una reggia in tutto e per tutto, e per fortuna, la sede della mia facoltà è questa, quindi la maggior parte dei corsi che devo seguire si tengono qui.

In più, ho ritrovato il mio amore perduto per il venerdì.
Da quando ero piccola non sono quasi mai andata a sucola il sabato (non bigiavo, era semplicemente chiusa la scuola), tranne che nei tre anni delle medie e l'ultimo anno di liceo, in cui il sabato, a lezione, ero tutto meno che sveglia.
Il venerdì universitario si articola in questo modo:

dalle 8 alle 9.50: Letteratura Italiana: prima ora di lezione appunti, seconda lettura della Gerusalemme Liberata, cioè si dorme;
dalle 9.50 alle 10: Show di Lotta libera per prendere i posti per la lezione di Lingua Giapponese;
dalle 10 alle 12: Lingua Giapponese con il terrore di essere presi dalla prof e interrogati;
dalle 12 alle 15: Cazzeggio (e in queste tre ore accade davvero di tutto... dall'imitazione del papa e di Mussolini dalle balconate alla trascrizione di termini assurdi in giapponese alla lettura delle carte in "aula studio");
dalle 15 alle 17: Letteratura Giapponese classica, ossia dormita colossale causata dalla monotonia della voce della prof, e l'unico modo per rimandere svegli è cercare di trovare più doppi sensi possibili nelle poesie e nelle parole della stessa prof, e, in assenza dei quali, trovare argomenti inutili per passare il tempo (ad esempio il fatto che la prof non abbia i due denti incisivi superiori).
Insomma, tutto si fa meno che studiare.

mercoledì 24 ottobre 2007

Domanda del cazzo del giorno

Perchè un anglofono rinuncia a imparare l'italiano alla prima lezione?

Perchè ha scoperto che esistono 6 modi diversi per dire "the".