lunedì 27 dicembre 2010

Harry Potter test

...perchè nelle vacanze di Natale non si ha niente di meglio da fare.


1- Se fossi ammesso ad Hogwarts ,dove credi ti smisterebbe il cappello parlante?

Il capitano ovvio che è in me direbbe Grifondoro, ma non sono una fungirl così accanita, quindi direi Corvonero.

2- Perchè?

Non credo di esser così stronza da andare a Serpeverde, così tonta da andare a Tassorosso o così coraggiosa/pura di cuore da andare a Grifondoro.

3- Dimmi i nomi dei tuoi compagni di casa ,con cui vorresti stringere amicizia ?

Mi vengono in mente solo la gemella Patil e Cho Chang...

4-Se giocassi a Quiddich che ruolo sceglieresti ?

Battitore... Mi piace l'idea di potermi vendicare pur rispettando le regole.

5- La tua materia magica preferita?

Trasfigurazione e Divinazione

6-Secondo te che aspetto avrebbe il tuo patronus?

Un gatto?

7- Elenca 3 incantesimi che adori:

Wingardium Leviosa, Expecto Patronum e Accio (perdo spesso le cose xD)

8- Che animale porteresti con te ad Hogwarts? Come lo chiameresti?

Sicuramente un gufo. Oltre al fatto che sono utili ne ho sempre voluto uno fin da piccola (Harry Potter a parte). Come nome... Boh? Penso Howl xD

9- Chi è il tuo professore preferito ?

Lupin

10-Perchè?

Credo che sia l'unico che non sia ossessionato dalla materia, pur avendone a che fare costantemente (Piton e Moody ne sono ossessionati)

11- Cosa pensi di Harry Potter?

Nel quinto libro l'ho odiato pesantemente, ma nel complesso è un gran bel personaggio: ha una sua storia e un suo sviluppo completo. E' il classico eroe adolescenziale pur non rispettandone tutti i canoni

12-Cosa pensi di Hermione Granger?

Ha spesso il classico atteggiamento da secchiona so-tutto-io nei primi libri, ma anche lei come Harry finisce per diventare un personaggio molto ben sviluppato e spesso piacevole.

13-Cosa pensi di Ron Weasley?

Un nome, un perchè.. perchè Weasley è il nostro re! xD

14-Cosa pensi di Ginny Weasley?

Una con le palle cubiche, non c'è che dire

15-Cosa pensi dei GEMELLI Weasley?

Due geni.

16- Cosa pensi di Draco Malfoy?

Che si è sempre trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Si veniva a trovare in situazioni più grandi di lui e che non sapeva o non riusciva a gestire.

17-Cosa pensi di Severus Piton?

Il miglior personaggio della saga in assoluto. Ti è indifferente al momento giusto, lo odi alla follia al momento giusto e lo adori al momento giusto. La Rowling è stata un genio quando lo ha creato

18-Cosa pensi di Bellatrix Lastrange?

Anche lei è un bel personaggio, nel senso di ben sviluppato. Pazza, ma con un suo perchè.

19-Cosa pensi di Luna Lovegood?

Un mito.

20-Pensi che zia Row sia stata troppo cattiva nei doni della morte?

Un po' sì, ma guardiamo in faccia la realtà: se non avesse scritto quelle cose si sarebbe caduti nella classica trama del bene contro il male, i personaggi "superstiti" non avrebbero avuto l'exploit finale (che serviva!) e tutta la saga ne avrebbe risentito per quelle ultime pagine.

21- Se Zia Row scrivesse un nuovo capitolo di harry potter cosa pensi succederebbe?

Llei non è stupida e sono convintissima che non lo farà mai, così come ha sempre detto. E il finale di HP è perfetto. Ma, detto tra noi, spero che ricominci a scrivere. Non di Harry Potter, ovviamente, ma qualcos'altro. Scrive bene, e sarebbe un vero peccato che smettesse. E diciamoci la verità: ora come ora, penso che voglia solo godersi i suoi soldi e vivere in pace con la sua famiglia.

sabato 25 dicembre 2010

Natale 2010


Linus: (scrive) "Caro Babbo Natale, ecco una lista di ciò che voglio.
Lucy: "Come credi che faccia Babbo Natale a sostenere le spese di tutti quei regali? Attività promozionale! Non volio farti delle illuzioni... Oggi tutto è attività promozionale! Scommetto che se venisse fuori la verità sopriresti che è finanziato da qualche grande catena commerciale"



Con questa perla di saggezza di Lucy Van Pelt, vi auguro un buon Saturialia.

martedì 21 dicembre 2010

Caro Babbo Natale

Sono anni che non scrivo una letterina a Babbo Natale. Non so nemmeno se ne ho mai veramente scritta una in tutta la mia vita. E forse questa è la volta buona per farlo.
Spero solo che non sia troppo tardi per mandargliela e che la riceva quanto prima.


Caro Babbo Natale,
Scusami se in questi anni non mi sono fatta viva, ma è da un po' che non sentivo effettivamente il bisogno di qualcosa per il Natale. Tutto quello che mi hai portato finora mi è effettivamente stato utile, e ti ringrazio, perchè significa che, malgrado tutto, mi sono comportata bene.
Ma quest'anno sono costretta a scriverti, perchè ho veramente bisogno che mi porti quel che desidero.
Come ben saprai, è da un paio di anni che le cose non mi stanno andando bene, o comunque non stanno andando nel modo che avevo previsto. Sono due anni che cerco di fare buoni propositi per l'anno nuovo, e non ne ho mantenuto nemmeno mezzo, vuoi perchè sono io che sono scema e vuoi perchè le cause di forza maggiore sono state davvero maggiori.
La mia richiesta magari non sarà delle più umili o delle più fattibili, ma se te lo chiedo è perchè veramente ne ho bisogno, e spero che nel 2011 questo mi aiuti a mantenere almeno uno dei tremila buoni propositi che mi prometterò di fare.
Ti prego, Babbo Natale, di portarmi per questo Santo Natale un cervello nuovo. Proprio nuovo di zecca, senza nulla di già inculcato. Se proprio non riesci a trovarlo nuovo, anche di seconda mano, ma che almeno al suo interno non ci siano le 700.000 cazzate che ho infilato nel mio in questi 22 anni (quasi 23) di vita. Ne vanno bene anche altre 700.000, ma che almeno non siano le mie.
Se questa richiesta ti sembra impossibile, magari riesci a trovarmi una persona che mi aiuti a ragionare meglio sulle cose che faccio e che non faccio, ma che non sia solo un'inculcatrice di belle parole e che agisca soprattutto (quella lo sono già io, e già mi basto e mi avanzo anche), e che mi aiuti anche sul piano materiale a fare quello che devo o che sento di dover fare. Proprio un personal trainer, o tutor, o come cavolo lo vuoi chiamare, ma che lo faccia "aggratiz", perchè, come ben sai, non ho soldi manco per comprarmi uno specchio per sputarmi in faccia, malgrado abbia la casa piena di specchi (il che è tutto dire...).

Scusami per il ritardo, spero che non sia troppo tardi. So che hai molto da fare in questo periodo, e che ci saranno richieste molto più urgenti della mia, ma se ti fosse possibile, ti pregherei di accontentarmi.

Con affetto,
SC

sabato 4 dicembre 2010

27 febbraio 2011

Più si avvicina la fatidica data, più ho voglia di rivederli. E non mi basta ascoltare le loro canzoni, rivedere le foto fatte l'anno scorso, guardare i loro video e leggere i loro blog.

Io voglio essere lì, sotto al palco, a urlare e strepitare come una posseduta e finire la serata con un rum e pera per salvare le corde vocali.





Mancano solo 85 giorni... Devo resistere!!!!


PS: Se ve lo state chiedendo, sono in lutto; e checchè se ne dica, per me Mike Portnoy sarà ancora un membro dei Dream Theater finchè non sarà reso pubblico il nome del nuovo batterista (e forse è per questo che non voglio sapere chi sia).

martedì 16 novembre 2010

The Twilight Saga

Devo recuperare un po' tutti i post che non ho scritto negli ultimi... diciamo... quindici mesi (ringrazio il cielo di essere un'appuntatrice ossessiva di qualunque cosa), quindi diamoci alla pazza giUoia.


Partiamo dal presupposto che sono sopravvissuta alla lettura di quest'emerita stronzata giusto perchè ero reduce dall'esame di Letteratura Inglese Moderna e Contemporanea che mi ha costretta alla lettura più pesante, contorta e sadica che esista (l'Ulisse di James Joyce) (ma che mi ha regalato uno degli unici due 30 e lode della sessione d'esame, ohohoh), e quindi non avevo la minima intenzione di leggere qualcosa di non dico altrettanto contorto e sadico, ma almeno non così pesante.
Mi ero ripromessa di leggerli prima o poi (cosa che ho fatto), considerando che ho anche visto i film e la parodia (decisamente meglio riuscita degli "originali") al cinema, ma più per "conoscere il nemico" e vedere l'autrice dove volesse andare a parare che per pura passione bimbominkiosa.

Ma andiamo per gradi.
L'analisi di Twilight l'ho già fatta a suo tempo, e la rilettura non ha fatto altro che confermare quello che avevo già detto/scritto, anche se devo fare un mea culpa: i capelli di Esme sono castani, sono io che li ho erroneamente immaginati biondo platino.

New Moon
Il mio essere donna un tantinello più grande della protagonista (che qui ha 18 anni) mi impone di pormi degli interrogativi. La depressione da abbandono ci sta tutta, e fin qui non riesco a darle torto considerando che posso (quasi) dirmi nella sua stessa situazione, ciò non toglie che non riesco ancora a capire come diavolo sia riuscita a trattenersi.
Insomma, ti si presenta davanti agli occhi un figone della madonna, decisamente più "carnale" del coso freddo e striminzito con cui stavi prima (100 punti a favore di Jacob) che dice di amarti (o meglio, te lo sbatte letteralmente in faccia) e tu non riesci a far altro che pensare al coso freddo e striminzito di cui sopra che ti ha abbandonato tra le più atroci sofferenze psicologiche (forse nel suo caso anche fisiche)?
Ma lasciati andare un po', sorella! Guarda al futuro e pensa a tromba.. ehm.. ad essere felice.
Senza contare della terribile battuta del film, e se ci penso mi viene ancora da ridere.
Scena: Bella va alla riserva indiana, incazzata come una bestia perchè il suo amichetto del cuore non si fa vedere nè sentire da diverso tempo, e lo trova lì, davanti a lei, a petto nudo, con addominali scolpiti, bicipiti erculei e un paio di chiappe che farebbero invidia al David di Michelangelo e la prima cosa che gli dice qual è? "Ti sei tagliato i capelli?"
TI SEI TAGLIATO I CAPELLI???? Io come minimo avrei detto "Minchia!"
Per il resto, trama scontata, così come lo stile di scrittura (per quanto riguarda il libro) e un uso dello slow motion (nel film) degno di un oscar (anche se i cambi di scena erano davvero carini...).

Eclipse
Sia film che libro a livelli di sopportazione quasi ai minimi storici. In particolare il personaggio di Edward. Detto in poche parole: è un rompicoglioni assurdo!
Io capisco la gelosia e posso anche chiudere un occhio sull'iperprotettività (c'è comunque una vampira assatanata che la vuole uccidere), ma qui si rasenta lo stalking! E non la fai uscire di casa, e l'accompagni e la vai a prendere in ogni angolo del mondo, e spii i pensieri di Jacob per capire questa che cavolo sta combinando... senza contare la tortura psicologica. Insomma, per realizzare l'unico suo desiderio la costringi a sposarti? E questo comporta il sentirsi in colpa di Bella quando Jacob scopre (grazie ad un ingegnoso trucco malvagio del vampiro) che si sarebbe sposata con Edward: la nostra eroina non se la prende con il suo futuro sposo (cosa che penso chiunque sia un minimo sano di mente avrebbe fatto), ma con se stessa perchè "sta continuando a far soffrire il suo migliore amico". Ma ti sei rincretinita a furia di frequentare esseri sovrannaturali? E' stato il tuo caro Edward ad architettare quello sporco trucco, incazzati con lui, picchialo, minaccia di suicidarti (che per lui equivale alla sua morte), fa' qualunque cosa contro di lui! E invece no... Risultato? Jacob sta peggio di prima. Contenta?
Punti a favore: nel flashback di Rosalie, il suo ingresso teatrale in abito da sposa nella casa del fidanzato che l'ha stuprata e la storia di Alice e Jasper. Se la saga si fosse incentrata su loro due fin dall'inizio, magari non avrebbe fatto così schifo.
Punto orrendo (nel film): l'inesistente scontro. Non dico che nel libro sia descritto per filo e per segno l'epico scontro vampiri+licantropi vs. altri vampiri, ma nel film almeno speravo di vedere qualche testa mozzata e un po' di vivacità in più rispetto al libro. E invece nada.
Aggiungiamoci anche l'anello di fidanzamento che Edward da a Bella.
Lui dice di averlo ereditato dalla madre (morta tipo 90 anni prima), e che quindi doveva essere in puro stile tardo-ottocentesco: una bella kitcheria con diamantone sbrilluccicoso e multisfaccettato. E invece, ci troviamo davanti ad un capolavoro di bijoutteria, con 3000 brillantini incastonati in un coso enorme che prende oltre metà dito. Tralasciando l'effettiva bruttezza di tale accessorio, un coso del genere è effettivamente impossibile che esistesse nel tardo ottocento/inizio novecento. Insomma, erano molto più "plausibili" gli anelli di mia nonna, e stiamo comunque parlando di gioielli dell'epoca del fascismo...

Breaking Dawn
L'unica parola che ho detto quando l'ho finito è stata: ommioddio!!!
Non c'è niente, e sottolineo NIENTE che si possa salvare in quel libro.
Una donna che viene ingravidata da un morto; il licantropo che ha l'imprinting (una sorta di colpo di fulmine) con la figlia dei due protagonisti; il nome della suddetta figlia (Renesmee Carlie, nato dalla fusione dei nomi dei nonni Renèe, Esme, Carlisle e Charlie, che viene giustamente abbreviato in Nessie - a mio parere migliore del nome vero, a maggior ragione perchè è il nome del mostro di Lockness); ma soprattutto l'epica battaglia contro i vampiri italiani.
Da che Bella diventa vampiro (e non accusatemi di spoiler, perchè lo sapete tutti benissimo che lo diventa, anche se non avete letto il libro), tutta la storia si incentra sulla battaglia che avrà luogo di lì a poco contro i tanto famigerati Volturi, e da lettore ti lasci anche trascinare dalla foga del momento: gli allenamenti, i preparativi psicologici, le tecniche da adottare, le trattative con gli alleati... e invece niente. Niente di niente. Si conclude tutto con un bel discorsetto fatto da un vampiro brasiliano, e vissero tutti felici e contenti. Ma che schifo è?
E' come nell'inesistente battaglia di Eclipse. La cosa mi indurrebbe a pensare che la Meyer non sappia minimamente come si descrivono le battaglie, motivo per cui abbia completamente evitato di scriverle.

Considerazioni generali:
Il primo libro si può salvare. La storia è elaborata meglio ed i personaggi hanno un po' di spessore in più. Si sente che è più "vissuto" dalla scrittrice. Gli altri tre libri sono stati arronzati alla grande, benchè siano fisicamente molto più "doppi" del primo. Evidentemente, presa dalla foga del successo, la scrittrice ci ha piazzato quante più cose le venivano in mente e l'ha dato alle stampe. 4 libri in 5 anni. Mi sembra un tempo un po' misero. Senza contare che nel frattempo ha anche dovuto presiedere alle riprese dei film e alle selezioni del cast (oltre che fare una comparsata nel primo film).


Spesso e volentieri, la Twilight Saga viene paragonata ad Harry Potter come "fenomeno/moda giovanile del momento", e io dico che Harry Potter è diecimila volte meglio di Twilight per dei motivi anche banali, ma che per me (da assidua lettrice quale sono) valgono tantissimo.

Primo: Per scrivere l'intera saga di Harry Potter (7 libri), J.K. Rowling ci ha messo poco più di 10 anni, la Meyer per scrivere 4 libri ce ne ha messi meno di 5, per un rapporto di 1,42 a 0,8 libri scritti in un anno.
Secondo: Harry, Ron ed Hermione hanno un'evoluzione psicologica assurda, e passano tutte le fisime mentali degli adolescenti, ergo, maturano. Bella Swan sembra regredire di pagina in pagina da adolescente rincretinita a bambina mongoloide, oltre al fatto che sembra che abbia i paraocchi (Edward qui, Edward lì...). L'unico personaggio che sembra avere un minimo di spessore è Jacob Black, ma perchè riesce a dimostrare (a se stesso come agli altri, lettori e personaggi) di essere innamorato e di soffrire per quest'amore impossibile, peggiorato dalla sua condizione di licantropo nei confronti del vampiro.
Terzo: la Meyer non sa scrivere, cosa che ho già puntualizzato prima nella non-descrizione delle battaglie. In Harry Potter, tutti gli scontri, in particolare nell'ultimo libro, sono dettagliatissimi, così come anche la descrizione della morte di Sirius Black (omonimia, ohccacchio!!): finchè Lupin non dice che è morto, così come Harry anche il lettore non lo riesce a capire.
A questo si aggiunge un particolare. In Breaking Dawn, ad un certo punto il narratore è Jacob e non più Bella. Di qui ci si dovrebbe aspettare un minimo di cambiamento di stile narrativo da parte della Meyer, che però non c'è. Lo si intuisce solo dal fatto che Jacob è incazzato come una bestia, che Edward legge nei suoi pensieri e che c'è una pagina che dice a chiare lettere "Attenzione: adesso il narratore è Jacob". Ma per il resto? Tutto uguale. Sembra quasi che Jacob sia la versione maschile di Bella, solo un po' più violenta. Inoltre, lo stile in generale peggiora di libro in libro: sempre più arronzato e sempre più scontato. La Rowling, invece, col tempo, scrive sempre meglio. Vi dico solo che quando ho finito di leggere I Doni della Morte ho pianto tantissimo, cosa che mi era successa solo per Big Fish, e sono una che si fa prendere tantissimo dalla trama di un libro/film.
Quarto: (traduco un'immagine trovata su Facebook al riguardo) J.K Rowling ha fatto amare la lettura ai bambini e ha insegnato loro a credere nella lealtà, nell'amore e nella forza interiore. Stephenie Meyer ha fatto credere alle ragazzine che devono comportarsi da stupide così che un uomo le salvi.
Quinto (e credo che sia la cosa più valida tra tutte quelle elencate): vampiri sbrilluccicanti??? Ma stiamo scherzando????

Benchè ammetta di non vedere l'ora di andare a vedere gli altri due film (perchè Breaking Dawn, come Harry Potter e i Doni della Morte, sarà diviso in due parti), cosa che ovviamente accadrà quando il biglietto del cinema costerà 3 euro, ma giusto perchè quando ho visto Eclipse credo di non essermi mai divertita così tanto al cinema in vita mia (in primis per le indubbie capacità espressive di Kristen Stewart/Bella Swan), devo dire che questa saga è la cosa più oscena che sia mai stata concepita da mente umana.
Se volete un consiglio, guardatevi i video di Willwoosh, che sono molto più esaustivi della saga di per sè.

lunedì 15 novembre 2010

"Final Fantasy VII: Advent Children Complete"


Partiamo dalle analisi tecniche
  • Grafica migliore (e fin qui...)
  • 20 minuti di film in più, che hanno sicuramente giovato di molto alla storia (prima molto confusionaria) e che collegano meglio il film al gioco, oltre al fatto che si capisce meglio chi cacchio siano Kadaj e Denzel e del perchè Rufus Shinra abbia cercato di fare il doppio giochista all'inizio (cosa abbastanza scontata se conoscete il personaggio, ma almeno adesso la cosa ha un senso logico...)
  • Reno e Rude: due personaggi secondari sia nel gioco che nel film, ma che se non ci fossero stati, entrambi ne avrebbero perso parecchio. Intendiamoci, sono due coglioni matricolati, ma non si possono non adorare per questo; e nella versione Complete di AC rendono molto ma molto di più (ed è divertente sentire Elena chiamare Reno "Senpai!" quando lei è centomila volte più valida di lui, come Turk. Ma si sa, in Giappone - ed evidentemente anche a Midgar - l'anzianità è fondamentale)
  • La ending: "Safe and sound" rispetto a "Calling" è più bella e il testo (tralasciando il fatto che è in inglese e non in giapponese come la seconda) rende meglio, forse anche perchè nel frattempo è uscito anche Crisis Core e si è capito meglio il ruolo di Zack, che ha un ruolo leggermente più importante nel film (e non più come semplice lupo-che-ogni-tanto-compare-per-poi-svanire-nel-nulla)
  • Il sangue. Sembrerà una cretinata, ma finchè è un combattimento in un videogioco ci sta anche che non si veda il sangue, anche perchè capisci che i personaggi si fanno più o meno male in base agli HP che perdono. Ma nel film Tifa, Reno, Rude, Tseng e soprattutto Cloud durante il combattimento contro Sephiroth le prendono di santissima ragione (Cloud viene addirittura sfilettato e infilzato manco fosse un pezzo di prosciutto). E finalmente nella versione Complete compaiono i graffi, colano le ferite, le "comparse" con il Geo-Stigma vomitano e Cloud (detto alla napoletana) si scomma di sangue, rendendo anche un tantino più plausibile il fatto che non ce la fa a combattere contro Sephiroth finchè non si incavola di brutto e va tipo in Status Berserk (considerando anche che la "pioggia miracolosa" di 10 minuti prima l'ha guarito dal Geo-Stigma, a cui quindi non si può più attribuire la sua mancanza di forze).
Considerazioni personali:
  • Avendo constatato l'effettivo miglioramento dalla versione del 2005 a quella del 2009, la mia domanda è la seguente: ma Nomura ha effettivamente capito che la versione del 2005 era una cagata immane e ha voluto migliorarla o teneva già bell'e pronta la versione Complete e ha aspettato ben 4 anni per farla uscire per il puro gusto di farci un botto di soldi con entrambe le versioni? (Senza contare che la seconda edizione è in Blu Ray, quindi visibile praticamente solo con la PlayStation 3, il che comporta anche il fatto che "tanto vale che compriamo anche Final Fantasy XIII")

Un ringraziamento speciale ai Fan Sub italiani, i cui sottotitoli sono infinitamente migliori di quelli originali.

domenica 12 settembre 2010

Dream Theater - Stream of Consciousness (Live at Budokan)

E se all'esame di Letteratura Inglese moderna e contemporanea portassi questo al posto di James Joyce?

mercoledì 7 luglio 2010

Esami e mondiali

Tifare Germania sperando che mi porti fortuna domani all'esame di Filologia Germanica, o perseverare nel mio odio mortale verso tale materia (e di conseguenza verso il popolo germanico tutto) e tifare Spagna?

martedì 25 maggio 2010

Dilemma...

Ma sono l'unica ad aver capito perchè Lost è finito così? O.o

martedì 23 marzo 2010

"I fiori blu", capitolo primo

Il venticinque settembre milleduecentosessantaquattro, sul far del giorno, il Duca d'Auge salì in cima al torrione del suo castello per considerare un momentino la situazione storica. La trovò poco chiara. Resti del passato alla rinfusa si trascinavano ancora qua e là. Sulle rive del vicino rivo erano accampati un Unno o due; poco distante un Gallo, forse Eudeno, immergeva audacemente i piedi nella fresca corrente. Si disegnavano all'orizzonte le sgagome sfatte di qualche diritto Romano, gran Saraceno, vecchio Franco, ignoto Vandalo. I Normanni bevevan calvadòs.
Il Duca d'Auge sospirò pur senza interrompere l'attento esame di quei fenomeni consunti.
Gli Unni cucinavano bistecche alla tartara, i Gaulois fumavano gitanes, i Romani disegnavano greche, i Franchi suonavano lire, i Saracineschi chiudevano persiane. I Normanni bevevano calvadòs.
- Tutta questa storia, - disse il Duca d'Auge al Duca d'Auge, - tutta questa storia per un po' di giochi di parole, per un po' d'anacronismi: una miseria. Non si troverà mai via d'uscita?
Affascinato, continuò per alcune ore a osservare quei rimasugli che resistevano allo sbriciolamento; poi, senz'alcuna ragione apparente, lasciò il suo posto di vedetta e scese ai piani inferiori del castello, dando di passata sfogo al suo umore cioè alla voglia che aveva di picchiare qualcuno.
Picchiò, non la moglie, inquantoché defunta, bensì le figlie, in numero di tre; batté servi, tappeti, qualche ferro ancora caldo, la campagna, moneta, e, alla fin fine, la testa sul muro. Ciò fatto, gli venne voglia d'un viaggetto, e decise di recarsi nella Città Capitale in umile arnese, accompagnato solo dal paggio Muscalliot.
Scelse tra i palafreni il suo roano favorito, chiamato Demostene perché parlava, pur col morso tra i denti.
- Ah, mio buon Demò, - disse il Duca d'Auge con voce lamentosa, - quanta tristezza, quanta melanconia m'opprimono!
- Sempre la storia? - domandò Sten.
- Non c'è gaudio che in me lei non dissecchi, - rispose il Duca.
- Coraggio! Vossignoria si metta in sella, e andiamo a spasso!
- La mia intenzione era ben questa, e altra ancora.
- Qual mai?
- Andar via per qualche giorno.
- Così sì che mi piace! Dove vuole che la porti, signoria?
- Lontano! Qui il fango è fatto dei nostri fiori.
- ...dei nostri fiori blu, lo so. E allora?
- Scegli.
Il Duca d'Auge montò in groppa a Sten che fece la seguente proposta:
- Che ne direbbe vostra signoria d'andare a vedere a che punto sono i lavori della chiesa di Notre-Dame?
- Come? - esclamò il Duca, - non sono ancora terminati?
- E' quel che andremo a controllare.
- Se la tirano tanto in lungo, quei franchi muratori finiranno per metter su una mahomeria.
- Perchè non un buddisterio? o un batti-lao-tsero? o un confucionale? Non bisogna veder tutto così nero, signoria! In strada! Coglieremo l'occasione per porgere il nostro feudal omaggio al santo Re Luigi nono del suo nome.
Senz'attendere risposta dal padrone, Sten si mise a trottare verso il ponte levatoio che s'abbassò funzionalmente. Muscalliot, che non proferiva verbo per paura di prendersi un rovescio di manopola sulle gengive, veniva appresso, montato su Stéphane, così chiamato perchè di poche parole. Dato che il Duca rimasticava la sua amarezza e che Muscalliot, seguendo la sua politica prudente, perseverava nel silenzio, solo Sten continuava a ciarlare allegramente e lanciava ameni frizzi a quelli che lo guardavano passare, i Celti con aria gallicana, i Romani con aria cesaera, i Saraceni con aria cerealicola, gli Unni con aria univoca, i Franchi con aria sorniona, i Vandali con aria vigile e urbana. I Normanni bevevan calvadòs.
Nell'inchinarsi al passaggio del loro ben amato signore, i villici bofonchiavano oscure minacce, ma sapendo che sarebbero rimaste senza seguito non le spingevano più lontano dei propi baffi, chi li aveva.
Sulla strada maestra, Sten andava di buon passo e stava zitto: non c'era traffico e lui non trovava più interlocutori; non voleva importunare il suo cavaliere, che sentiva sonnecchiare; dato che Stef e Muscalliot condividevano tale riserbo, il Duca d'Auge finì per l'addormentarsi.
Abitava una chiatta ormeggiata nei paragi d'una grande città e si chiamava Cidrolin. gli si serviva in tavola un'aragosta non troppo fresca con una glauca maionese. Scorticando le zampe della bestia con lo schiaccianoci, Cidrolin disse a Cidrolin:
- Mica gran che, mica gran che; a far da cucina Lamelia non imparerà mai.
Soggiunse, sempre rivolto a se stesso:
- Ma dove diavolo andavo, addosso a quel cavallo? Non mi ricordo più. Del resto, vedi i sogni come sono: mai in vita mia sono montato su un cavallo. In bicicletta neanche: mai in vita mia sono montato su una bicicletta, ma in sogno, in bicicletta non ci vado mai, a cavallo sì. Una spiegazione ci dev'essere, questo è poco ma sicuro. Certo quest'aragosta non è gran che, e questa maionese neanche, e se imparassi ad andare a cavallo? Al Bois, per esempio. Oppure in bicicletta.
- Non avresti neanche bisogno di patente, - gli si fa osservare.
- Lascia perdere.
Gli si porta il formaggio.
Gesso.
La frutta.
Piena di vermi.
Cidrolin si pulisce la bocca e mormora:
- Anche questa l'ho in quel posto.
- Non t'impedirà di farti la tua siesta, - gli si dice.
Non risponde; la sedia a sdraio l'attende sul ponte. Si copre la faccia con un fazzoletto ed eccolo già in vista delle mura della capitale, in quante tappe non importa.
- Càspita! - esclamò Sten, - ci siamo.
Il Duca d'Auge si stava svegliando con l'ompressione di aver mangiato male. Fu allora che Stef, il quale non aveva detto nulla da quand'erano partiti, sentì il bisogno di prnedere la parola, in questi termini:
- Alma ed inclita città...
- Silenzio! - disse Sten. - Se ci sentissero parlare, il nostro buon padrione sarebbe accusato di stregoneria.
- Brr, - fece il Duca.
- E il suo paggio, idem.
- Brr, - fece Muscalliot.
E per mostrare in che modo conveniva a un cavallo esprimersi, Sten nitrì.
Il Duca d'Auge discese alla Sirena Storta, che gli era stata racomandata da un trovatore di passaggio.
- Cognome, nome, titoli? - domandò Martin, il locandiere.
- Duca d'Auge, - rispose il Duca d'Auge, - Joachim di nome. Sono accompagnato dal mio devoto paggio Mouscalliot, figlio del Conte d'Empoigne. Il mio cavallo ha nome Sten e l'altro si chiama Stef.
- Domicilio?
- Larche, vicino al ponte.
- Tutto molto cattolico, mi pare, - disse Martin.
- Spero bene, - disse il Duca, - perchè con le tue domande cominci a rompermi le tasche.
- Che sua signoria mi perdoni, è per ordine del Re.
- Non vorrai mica domandarmi cosa vengo a fare nella capitale?
- Non c'è bisogno! Sua signoria viene a visitare le nostre sgualdrine che sono le più belle di tutta la cristianità. Il nostro santo Re non le può soffrire; ma esse partecipano con ardore al finanziamento della prossima crociata.
- Mal t'apponi, locandiere. Vengo a vedere a che puinto siamo coi lavori della chiesa di Notre-Dame.
- La torre a sud è parecchio avanti e adesso si comincia quella a nord e la alleria che le congiunge. si rifanno pure le parti in alto per dare più luce.
- Basta! - urlò il Duca. - Se mi racconti tutto, non mi restrerà che tornarmene a casa, il che non mi si confà.
- Non confà neanche a me, quindi porto da cena immantimenti.
Il Duca mangià copiosamente , andò a dormire, dormì di buon appetito.
Non aveva ancora terminato la siesta, quando lo svegliarono duo nomadi interpellandolo dall'alto della riva. Cidrolin rispose a segni, ma loro certo non capivano quel linguaggio, dato che discesero la scarpata fino alla passerella e salirono a bordo della chiatta. Erano in campeggiatore maschio e un campeggiatore femmina.
- Skiuzate euss, - disse il campeggiatore maschio, - nostros sind lost.
- Cominciate bene, - replicò Cidrolin.
- Comprì? Egaràti... Lostati.
- Triste destino.
- Campinghe? Lùen? Euss... smarriti.
- Chiacchierare chiacchiera, - mormorò Cidrolin, - ma parlerà in europeo vernacolare o in neo-babelico?
- Ah, ah, - fece l'altro con segni manifesti di soddisfazione, - Voi fersteate l'iuropìo?
- Un poco, - rispose Cidrolin, - ma mettete giù lo zaino, nobili stranieri, e prendete un glass con me prima di ripartire.
- Ah, ah, comprì: glass.
Radioso, il nobile straniero posò lo zaino, poi, disegnando i mobili destinati alla bisogna, s'accoccolò sull'impiantito, incrociando agilmente le fambe sotto di sé. La signorina che lo accompagnava lo imitò.
- Saranno giapponesi? - si domandò Cidrolin a mezza voce. - Però hanno i capelli buondi. Che siano degli aino?
E rivolto al giovane:
- Non sarà mica aino, lei?
- I? No. Io: piccolo amico di tutot il mondo.
- Capito: pacifista?
- Jawohl. E quel glass?
- O europeo, tienti pur calmo!
Cidrolin battè le mani e chiamò:
- Lamelia! Lamelia!
Si apparve.
- Lamelia, da bere per questi nobili stranieri.
- Da bere che?
- Quella bevanda alcolica che si ottiene dalla fermentazione dellessenza di finocchio, e viene versata nel bicchiere in piccola dose e poi diluita con acqua naturale.
Ci si eclissò.
Cidrolin si sporse verso i nomadi.
- Allora, uccellini miei, vi siete ferloren?
- Sperduti, - disse la ragazza. - Complètement paumés.
- Dolcezza mia, saresti tu francese?
- Non ancora: canadese.
- E questo glass? - domandò l'accoccolato. - Schnell, da trincare!
- Un po' rompiballe, - disse Cidrolin.
- Oh, non è mica cattivo.
- E naturalmente ve ne andate tutti e due al campo da campinghe per campisti.
- Lo stiamo cercando.
- Siete quasi arrivati. E' lungo il fiume, a meno di cinquecento metri a monde da qua.
- We sind arrivés! - esclamò il giovane rimettendosi in piedi d'unzolo movimento. - Sri hundred yards? Allons!
Si rimise lo zaino in spalla, uno zaino che doveva essere sulla tonnellata.
- Stiamo aspettando l'essenza di finocchio, - disse la ragazza senza muoversi.
- Uell, uell.
Tornò a calare la tonnellata delle sue impedimenta e a sedersi sull'impiantito con la stessa naturalezza che su un fior di loto.
Cidrolin sorrise alla ragazza e le sidde con aria complimentosa:
- Ammaestrato!
- Ammaestrato? Non capito.
- Eh sì, basta muovere un dito e ubbidisce.
La ragazza alzò le spalle.
- Metta in moto le meningi, - disse. - Resta perchè è libero, non perchè è ammaestrato. Fosse ammaestrato andrebbe dritto filato al campo da campinghe per campisti. Resta perchè è libero.
- Ce ne sta, di pensiero, dentro una testa così piccola, - mormorò Cidrolin guardando con pioù attenzione la canadese che metteva in mostra la bionda peluria delle cosce e la suola delle scarpe. - Eh sì che ce ne sta...
In quella, venne servita l'essenza di finocchio e l'acqua naturale. Bevvero.
- E com'è che nomadate? - domandò Cidrolin. - A piedi, a cavallo, in machina? in bici, moto, auto, elico?
- In stop, - rispose la ragazza.
- Autostop?
- Certo, icciaìking.
- Io l'autostop lo faccio coi tassì. E' più caro.
- Il denaro me ne frego.
- D'accordo. E la mia essenza di finocchio?
- Mica male. Io, meglio l'acqua pura.
- Qui non è mai pura. Il fiume è fogna e il rubinetto cloro.
- Vuole che lui le canti qualcosa?
- Per fare?
- Per ringraziarla.
- Dell'essenza di finocchio?
- Dell'accoglienza.
- Molto gentile. Grazie.
La ragazza si voltò verso il giovane e gli disse:
- Canta.
Lui scavò nel suo bagaglio, ne trasse un banjo di dimensioni minime e prese a grattarne le corde. Dopo alcuni accordi preliminari, aperse la bocca e si intesero queste parole:
- J'aime Paimpol et sa falaise, son clocher et son vieux pardon...
- Dove l'hai imparata? - domandò Cidrolin quando fu finita, dopo aver ringraziato il virtuoso.
- A Paimpol, naturalmente, - rispose la Canadese.
- Atupido che sono, - disse Cidrolin dandosi la mano sulla fronte. - Non ci avevo pensato.
Il minibanjo venne reintegrato nel rucksack. Il giovane riprese la posizione eretta e tese la mano a Cidrolin.
- Sanx, - disse, - è riverertchi.
E alla ragazza:
- Schnell! Cisivà o nosivapyou?
La ragazza si alza con grazia e s'imbasta del suo basto.
- Ammaestrata, - disse Cidrolin a mezza voce.
Il nomade protestò:
- Nein! Nein! No maestrata: lìpera. Sie iz lìpera. Andato the campus bicòs sie iz Lìpera de allé to the campus.
- Ma sì, ma sì.
- Ciao, - disse la ragazza tenendo a sua volta la mano a Cidrolin. - Grazie ancora e forse torneremo a vederla, se si ha il tempo.
- Ecco, - disse Cidrolin.
Li guardò arrampicarsi per la scarpata con tutti i loro bagagli.
- Ci vuole schiena, per quel mestiere lì, - mormorò.
- Torneranno? - domandò Lamelia.
- Credo di no. No, non torneranno più. Che me ne viene? Sono appena partiti ed è tanto se mi ricordo di loro. eppure esistono, meritano d'esistere, non c'è dubbio. Non torneranno più a smarrirsi nel labirinto della mia memoria. E' stato un incidente senza importanza. Ci sono sogni che si snodano come incidenti senza importanza, cose che nella vita a occhi aperti neppure se ne riterrebbe il ricordo, eppure ti occupano al mattino quandi li afferri mentre si spingono in disordine contro la porta delle palpebre. Avrò sognato?
Lamelia non aveva da dirglì nè di sì nè di no; e del resto non aveva nemmeno atteso la fine del discorso.
Cidrolin consultà l'orologio del quadrato e constatò non senza soddisfazione che l'episodio dei nomadi non era stato che un intermezzo molto breve nel tempo ch'egli accordava alla siesta, e che essa siesta poteva venire degnamente prolungata per qualche minuto ancora. Si distete quindi sulla sedia a sdraio e riuscì a riaddormentarsi.

domenica 21 febbraio 2010

Ivan



(da Axis Powers Hetalia)
Non posso non amarlo *__*