giovedì 20 dicembre 2012

lunedì 10 settembre 2012

Abbordaggi culturali


Lui: Buonasera Nienor
Io: 'sera
Lui: Piacere :) Sono XXX... Nienor sta per Eleonora?
Io: No, è il personaggio di un libro. Mi chiamo YYY
Lui: Cavolo! L'ho letto anche Il Resto di Niente...
Io: Ehm... Veramente quella è Lenòr...



Vabè.. Almeno ci ha provato...

martedì 21 agosto 2012

To be or not to be... a nerd?

Ci sono momenti in cui mi sento sopraffatta dalle cose che vorrei fare.
Leggere nuovi libri; rileggerne di vecchi che mi sono piaciuti o che devo/vorrei rivalutare (a distanza di anni, i punti di vista si modificano non poco); guardare film e serie televisive di cui tutti parlano e di cui vorrei poter parlare anch'io; scrivere le ennesime fanfictions che non porterò mai a termine; finire quelle che non ho terminato per mancanza di tempo o di idee, o magari provare a scrivere qualcosa di veramente mio (tentativi sempre miseramente falliti nell'arco di 10 minuti); giocare a qualche nuovo videogame; leggere qualche altro fumetto che non sia il solito manga giapponese le cui trame sono ormai trite e ritrite (in effetti, non compro manga da Natale...); ascoltare nuova musica e sistemare quella che già ho in modo da non dovermi scervellare ogni sacrosanta volta che voglio ascoltare qualcosa per poi ridurmi a sentirla su Youtube spinta dalla disperazione.
E poi, gli ultimi ma non meno importanti doveri di ogni studente universitario che si rispetti: studiare e tenersi in forma.
E tra le millemila cose che vorrei fare, c'è sempre qualcos'altro che vorrei aggiungere all'elenco, tipo riprendere a suonare il piano, o praticare uno sport "assurdo" come il tiro con l'arco o ricominciare a giocare a pallavolo.

Mi lamento sempre che non riesco a fare mai nulla di tutto quello che vorrei fare, eppure non faccio mai nulla per farlo veramente. E voi direte di sicuro: devi organizzare il tuo tempo! Fare un elenco di quello che vuoi fare quando lo vuoi fare.
Vi rispondo: per prima cosa, odio dover organizzare il mio tempo. In secundis, credete che non ci abbia provato? C'è sempre, e sottolineo SEMPRE, qualcosa che mi impedirà a tale ora di tale giorno di fare quella determinata cosa (Murphy docet).
Esempio stupido: stamattina volevo lavare il bagno e fare una lavatrice prima di mettermi a studiare, così da potermi fare una doccia (siamo pur sempre nel giorno più caldo del 2012) e stare fresca e tranquilla sui libri senza dovermi lamentare del caldo ogni 30 secondi, e soprattutto per alimentare la mia autostima (sentirsi puliti e profumati aiuta non poco). Ho dovuto aspettare che Fratello Maggiore facesse ginnastica perchè altrimenti gli avrei occupato il bagno nel momento in cui avrebbe dovuto farsi la doccia, prima di scendere per andare a lavorare (sempre che sia effettivamente andato a lavorare...).
Morale della favola: nel tempo trascorso dalla pronuncia della frase "Aspetta che mi faccio la doccia" all'effettiva uscita di Fratello Maggiore dalla doccia avrei potuto lavare il bagno almeno 2 volte. Ah, non ho potuto nemmeno fare la lavatrice, perchè il signorino aveva bisogno dell'aria condizionata, altrimenti sarebbe schiattato a terra al primo piegamento.


Un minimo incentivo me l'hanno dato le Olimpiadi da poco finite.
Incentivo, però, è un parolone... Diciamo che sono stata preda dell'invidia del corpo perfetto, anche se, a dire il vero, non mi piace per niente il fisico delle atlete: non hanno un minimo di curve! Femminilità: questa sconosciuta... L'unica che si salva forse è la Sharapova... (appunto: l'utopia!)
Insomma, tra una gara e l'altra, e tra un capitolo di giapponese e mezzo di finlandese, ero anche riuscita, nel mio (molto!) piccolo, a far qualche esercizio fisico, pensando che se l'avessi fatto prima probabilmente sarei potuta essere anche io lì (quando ero giù di morale), o che non era troppo tardi per cominciare a darmi da fare (quando avevo il morale alle stelle); ma poi è subentrato Lucifero, o Caronte, o Minosse, o Ulisse, o qualche altro personaggio della Divina Commedia sotto forma di caldo allucinante a farmi perdere tutte le forze e la buona volontà (NB: per uno strano caso del destino, o per una legge della fisica che nemmeno Sheldon Cooper potrebbe spiegare, pur avendo due condizionatori in casa, sia che siano accesi, sia che siano spenti ma con tutte le finestre e le porte di casa aperte, e il ventilatore a meno di un metro dalla mia spalla, la mia camera è sempre un forno).
E, nel frattempo, invece di pensare a come potrei impiegare il mio tempo facendo qualcosa di costruttivo, passo le ore ad autocommiserarmi e a pensare ai miei coetanei (o, peggio, a qualche mio amico più giovane di me) che sono già laureati, o che riescono a fare mille cose malgrado tutto e tutti... Come in questo preciso istante, insomma...
Senza contare la sfiga che ho in fatto di uomini, che mi fa scendere l'autostima sotto lo zero assoluto... E poi mi chiedono perchè penso sempre e solo a belloni del cinema o della musica, o a personaggi fittizi dei libri o dei fumetti, diventando peggio di Madame Bovary. So già che farò la fine della gattara pazza dei Simpson, ma meglio non parlarne, va'...

Riassumendo il tutto, sono la quintessenza del nerd: ho mille interessi tra i più diversi, ma sono troppo "ritardata" (nel senso che sono "in ritardo", che non ho tempo) per poter dedicare a tutti il giusto tempo che meritano. E sono sfigata in amore. Leonard mi fa una pippa!!! (The Big Bang Theory, ndr)


Ok, la smetto di piangere su me stessa e cerco di mettermi a fare qualcosa di costruttivo.
Scusate lo sfogo, e abbiate pietà di me.

mercoledì 8 agosto 2012

Cronache di uno studio matto e disperato (soprattutto disperato)

Da stamattina alle 9 sono sui libri di Giapponese.
Verso mezzogiorno ho come un blocco: sbaglio gli esercizi (errori stupidissimi, tra l'altro), e sembra che mi sia dimenticata come si scrivono i kanji, anche quelli più elementari.
Decido, quindi, di prendermi una pausa e di ricominciare a studiare dopo pranzo, dicendomi che però dovevo almeno finire la pagina del libro (altri due esercizi, tipo...).

In quel preciso istante, dal mio lettore mp3, parte "Live to Rise" dei Soundgarden.


Ciao studio.

domenica 5 agosto 2012

30/07/2012: Sonata Arctica @ Rock in Roma




Io ancora non ci credo.
Ho i lividi sul braccio a furia di darmi pizzicotti (non sono proprio per i pizzicotti, ma facciamo finta che sia così).
Meno male che non volevo andarci..
Porca pupazza, li seguo da 10 anni!!!






Oddio, se non fosse stato per questo (vedi foto) avrei confermato che avrei fatto meglio a non andarci: setlist del cavolo e acustica pessima. Si sono concentrati sugli ultimi 3 album, ma era come se non avessero suonato proprio, visto che si sentiva solo la doppia grancassa di Portimo e ogni tanto i controcori di Henkka e di Viljanen... Ma hanno suonato Black Sheep, come ballad hanno fatto Breathing (con mia somma gioia, poichè credevo che avrebbero optato per Don't Be Mean o - peggio! - Tonight I Dance Alone) e, nel finale, Don't Say a Word e l'immancabile Vodka Song.




Un bel po' deludenti i loro soliti classici concertistici, FullMoon e Replica, siccome le hanno fatte a fine concerto e quindi rallentate di molto. E soprattutto, Viljanen è stato fortunato a non essersi portato il banjo dietro, altrimenti gliel'avrei spaccato in testa... Sì, Cinderblox è stata suonata, ma ne ho approfittato per fare le foto, così come tutte le volte che hanno suonato le canzoni dell'ultimo album.




Ma, oltre ad aver avuto l'immensa fortuna di essere riuscita ad entrare nel backstage e ad incontrarli, ho avuto anche la fortuna di essere stata accompagnata da delle persone a dir poco meravigliose e con cui mi sono divertita prima, durante e (soprattutto) dopo il concerto, senza le quali non avrei potuto gioire di questo momento e non avrei visto il lato bello della medaglia: mi sono scatenata, ho urlato a squarciagola (sono rimasta senza voce per due giorni), mi sono distrutta le braccia a forza di pogare (ecco spiegati i lividi di cui sopra), ho saltato, ho riso, ho pianto... Insomma, malgrado il concerto non sia stato un granchè, mi sono divertita da morire :)





PS: Questa è una recensione di una delle ragazze con cui sono andata, giusto per farvi avere un'idea un po' più precisa di quello che è successo.

PPS: gli occhi di Paasikoski sono leggenda, ma dopo un'attenta ed accurata analisi, devo sfatare un mito: i più belli sono quelli di Henkka.

giovedì 26 luglio 2012

...e tre

Quando si dice "la coerenza"...




Perdonatemi.
Fate finta che non sia successo niente.. Anzi, fate finta che non abbia mai detto nulla al riguardo.


Ma tanto già lo so che me ne pentirò.

lunedì 9 luglio 2012

Sì, esatto. Non ho un emerito ca** da fare u.u


Quante altre volte l'ho fatto??? Bah, ormai ho perso il conto...
(In realtà, il conto ce l'ho eccome. Per visualizzare le "altre volte", cliccare qui e qui. Grazie per la gentile attenzione.)


SE QUALCUNO TI CHIEDE COME STAI, COSA RISPONDI?
"It's not war (Just the end of love)", Manic Street Preachers [Sì, ci sta]

COME DESCRIVERESTI TE STESSO?
"Sacra", Apocalyptica [No dai.. Non esageriamo...]

COSA TI PIACE IN UNA RAGAZZA O IN UN RAGAZZO?
"One by one", Alter Bridge [Uno alla volta, prego!!! Beh, sì.. Ce ne sono troppi che ho adocchiato, al momento xD]

COME TI SENTI?
"The spirit carries on", Dream Theater [Sto muorendo... Agliuto!]

QUAL E' LO SCOPO DELLA TUA VITA?
"Bigger than us", White Lies [Sìììììì!!!! Sarò la migliore!! - Ma anche no!]

QUAL E' IL TUO MOTTO?
"One", Apocalyptica [Eccheppalle!!!]

COSA PENSANO DI TE I TUOI AMICI?
"Gli angeli", Vasco Rossi [Checcarini :D]

COSA PENSANO DI TE I TUOI GENITORI?
"Bad romance", Lady Gaga [Ommioddio!!!] (E' UNA COVER A CAPPELLA, NON L'ORIGINALE!!!)

A COSA PENSI SPESSO?
"Isolation", Alter Bridge [Sì, in questo periodo ci penso spesso]

COSA PENSI DEL TUO MIGLIORE AMICO?
"Home", Dream Theater [Con lei mi sento a casa *-*]mj

QUAL E' LA STORIA DELLA TUA VITA?
"Ever fallen in love (With someone you shouldn't've)", The Buzzcocks [Eh sì...]

COSA FARAI QUANDO SARAI PIU' GRANDE?
"The bitter end", Placebo [BWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH]

COSA PENSI QUANDO VEDI UNA PERSONA CHE TI PIACE?
"FullMoon", Sonata Arctica [Inteso come "Run Away" o come che sembro un'allupata? xD]

COSA BALLERAI AL TUO MATRIMONIO?
"Stream of consciousness", Dream Theater [AHAHAHAHAHAHA certo, riusciranno a suonarla.. ci credo xD]

COSA SUONERANNO AL TUO FUNERALE?
"More than a feeling", Boston [L'avevo detto io che non mi sentivo bene... xD]

QUAL E' IL TUO PASSATEMPO PREFERITO?
"Stars", Lacuna Coil [Oddio, sono secoli che non guardo le stelle...]

QUAL E' LA TUA PAURA PIU' GRANDE?
"Rockstar", Nickelback [Ma nuuuuuuu T.T]

QUAL E' IL TUO SEGRETO PIU' NASCOSTO?
"Game of Thrones Main Title" [Sì, sono un'azzeccata di merda. Qualcosa da dire??]

COSA STAI FACENDO ADESSO?
"Octavarium", Dream Theater [Perdo tempo... Ma penso che fosse ovvio...]

COSA PENSI DEI TUOI AMICI?
"Make me bad", Korn [E' vero xD]

CHE NOME METTERAI A QUESTA NOTA?
"Psychosane", Adrenaline Mob [Forse è l'unica risposta sensata che lo Zen mi ha concesso oggi xD]

martedì 19 giugno 2012

鼠先輩 / 「六本木~GIROPPON~」(Nezumi Senpai "Roppongi - Giroppon")

Spesso e volentieri, quando sono sotto esame, mi domando: "Ma chi me l'ha fatto fare di scegliere una lingua così assurda e complicata??" (versione per minori di tutte le bestemmie e parolacce che lancio quando non capisco una forma grammaticale).
E la risposta è lì, su youtube, proprio davanti ai miei occhi.





Grazie di cuore, Nezumi Senpai :)



(Vi metto anche la traduzione in inglese, giusto per farvi avere un'idea)

Those dumplings that you gave me in a box tied up in bows
Now scattered on the platform being picked at by the crows
The train is in the station and it's leaving you behind
Po-Po-Po The cigarette smoke is a cloud Po-Po

Please forget and live without me - Senpai
Find somebody else to be with - Senpai
I used to be a man who fell in love too slow but with you I fell too fast into Po-Po

Giroppon is around me but now I'm finding that my nights are just so so
I'm not a man who can live in this city alone: you broke my heart
Now Giroppon will be lonely, so many promises are washed up on these streets

Drink fine bourbon whiskey: don't think about dumplings or her tonight

You don't have a heart inside you - Senpai
All your words are way too easy - Senpai
Alone and afraid my heart begins to float away out into the neon lights my heart

To Giroppon he is coming, but now he's become the old man from your past
You're looking this way and you're looking that way with your cold narrow eyes
Giroppon is a memory, would you tell me why you're trying to be so cool with those sexy clothes on
You really should take the train home Po-Po

Po-Po-Po-Po-Po-Po-Po...

venerdì 18 maggio 2012

"Stones grow her name"

(Prima di iniziare, mi scuso per l'assenza ingiustificata. Tenterò di essere più presente, ma non posso promettere nulla, al momento.)


Partiamo dal principio.
Io amo i Sonata Arctica, e direi che si è capito, visto che ho fatto i debiti per andarli a vedere dal vivo non una, ma ben due volte (la seconda non l'ho recensita, pardon). Amo la voce di Tony Kakko, e il suo modo di scrivere le canzoni, anche se odio il fatto che più e più volte mi sia ritrovata in quei testi quando mi mancavano le parole per spiegare il mio stato d'animo in determinate situazioni (se conoscete le loro canzoni più famose, credo che possiate avere un'idea generale di quello che sto dicendo). Amo gli assoli di chitarra di Jani Liimatainen prima e di Elias Viljanen poi (per Elias parlo degli assoli nei concerti, visto che negli album non ce n'è quasi traccia), le instancabili gambe di Tommi Portimo sui pedali della doppia grancassa, i plettri rotti sulle corde del basso di Marko Paasikoski (oltre che i suoi occhi del colore del ghiaccio, ma è un dettaglio) (sì, usa il plettro... E' uno schifo, per un bassista, ma non ci posso fare niente, lo adoro lo stesso) e le stupide improvvisazioni di Henrik Klingenberg con la sua coloratissima keytar. Ed è colpa loro se mi sono avvicinata al metal nordico, e ho deciso di intraprendere la (triste) carriera della studentessa di lingua e cultura finlandese (katso merta!*).
Insomma, quando si tratta dei Sonata Arctica sono dannatamente di parte, e anche quando hanno pubblicato i due obbrobri post-Jani ("Unia" e "The Days of Grays") li ho giustificati, dicendo che magari volevano sperimentare, dopo quasi 10 anni di power/epic metal, più adatto agli adolescenti incazzati che ai giovani adulti incazzati. Ed ho pure speso un puzzo di soldi per comprarli, quei due obbrobri. Ed ammetto che qualche canzone mi piace, e a qualcun altra mi sono "affezionata", malgrado tutto.

Adesso l'unica cosa che mi viene in mente è: ma che cavolo è successo?
Mi sono bastate le prime note di "I Have A Right" (il primo singolo dell'album, ndr) per capire che c'era qualcosa che non andava. Tralasciando il video, in cui l'unica cosa buona sono i disegni, e in cui il nuovo stile (parlo di look, non di musica) di Kakko la fa da padrone (ha abbandonato lo stile "lumberjack" dei camicioni di flanella per lo stile "fravecatore"** della canotta "inzevata" [unta, sporca] e del caschetto alla Nino d'Angelo.. Gli mancava solo il panino "sasicce e fiarielli"**...),  la canzone è effettivamente brutta: un misto tra una sigla di Cristina d'Avena e una ninna nanna suonata da un carillon (che pure per una canzone sui diritti dell'infanzia è una cosa orrenda), per intenderci; ma (cercando un minimo di giustificazione alla cosa) ho comunque pensato: "Vabè, è il primo singolo. Deve essere più commerciale per ragioni di marketing..."
Ho pazientemente aspettato un mese, tentando inutilmente di dimenticare il motivetto della canzone (che, da brava canzone commerciale, mi è entrata in testa e non ne è più uscita) per poter giudicare l'album nella sua integrità.

Bene, il mese è passato. Oggi c'è la release ufficiale (in Europa, almeno), ma le canzoni già sono online, su youtube e altre piattaforme più o meno ufficiali; e io, ovviamente, ho colto la palla al balzo e l'ho ascoltato.
Non solo "I Have A Right" è pietosa, ma l'intero "Stones Grow Her Name" fa schifo.
Non c'è una sola canzone che si salvi: i testi sono stupidi, le ballads sono banalissime (e tanti saluti a "Shy", "The Misery", "Last Drop Falls" e compagnia bella...), le due nuove "Wildfire" non c'entrano nulla con la precedente (dall'album "Reckoning Night", 2004), e ci sono degli assoli di banjo che non hanno né capo né coda... Sì, avete capito benissimo: assoli di banjo. Quella specie di chitarra usata nei film western dove la gente balla e si ubriaca e sparano colpi a cavolo come se fosse la cosa più normale del mondo (sempre che ci siano veramente scene del genere nei film western.. Non ne ho mai visto uno in vita mia..).
Una cosa è evidente: avendo finito la sfilza di ragazze morte, o che lo hanno tradito, o che non lo cagano manco di striscio, o che lo hanno deluso o che hanno tentato la carriera delle public relationers per non dire altro (molte delle quali coincidono), di audaci guerrieri morti in guerre strane, o esiliati, o troppo shockati per continuare a vivere una normale esistenza, ed essendo ormai il lupo una specie in via d'estinzione (non a caso, l'ultima canzone su tale argomento si chiama "The Last Amazing Grays"), Kakko ha perso gran parte della sua verve creativa.

Citando Maccio Capatonda, "c'è delusione in me".
Negli anni passati ho anche imparato ad apprezzare canzoni stupide, tipo "Black sheep", cercando di vederle in toto, e che quindi tutt'oggi apprezzo, ma quest'album non riesco proprio a farmelo piacere in nessuna salsa.
No, quest'anno il concerto me lo salto. Poco importa se è a Roma. Non mi va di spendere soldi per ascoltare quella roba, né dal vivo, né nel mio stereo. Anche se la carica che mi hanno dato (sia dal vivo che nel mio stereo) difficilmente me l'hanno data altri gruppi. E lo dico pur essendo consapevole del fatto che, non appena le finanze me lo permetteranno, comprerò lo stesso quell'album. Ma per il momento, la mia copia prenderà polvere sullo scaffale del negozio, e non sulla mia mensola.
Ritenta, Tony. Sarai più fortunato (spero).



* "katso merta" significa "guarda il mare".
La lingua neo-finnica, oltre a questa splendida perla, ci regala altri magnifici esempi, come "katso minkia" (guarda il montone, o la pelliccia, a seconda della frase) e "katso sukkia" (guarda le calze).

** Salsicce e friarielli.
Il "friariello" è il fiore del broccolo, che noi napoletani amiamo quasi quanto la squadra del Napoli, specialmente soffritto con un po' di peperoncino e abbinato al suddetto tipo di carne. Il "panino sasicce e friarielli" è il tipico pasto del lavoratore (fravecatore) napoletano (con fravecatore si intende "persona dedita a lavori pesanti", come muratore o contadino), che col tempo è diventato anche un ottimo pasto da picnic o da braciata in compagnia. Se non siete napoletani, non potete capire.

domenica 8 gennaio 2012

Today is the day!!

E' l'8 gennaio... Lasciate entrare Ascanio!!


sabato 7 gennaio 2012

"Game of Thrones"

"When you play the Game of Thrones you win or you die."


La prima stagione si è conclusa da qualche giorno in Italia (su Sky, ringraziando il cielo), ma, dopo aver visto la prima metà del primo episodio, ho comunque preferito vederlo in lingua originale, e a quanto ho capito ho fatto la cosa migliore.
L'adattamento italiano era pessimo già a partire dal titolo, "Il Trono di Spade", ma ciò è dovuto alla pessima traduzione italiana della saga di romanzi da cui è tratto ("Cronache del Ghiaccio e del Fuoco", di George R. R. Martin) .

Se vi è piaciuto "Il Signore degli Anelli", sia cinematografico che cartaceo, direi che potreste restare piacevolmente sorpresi da questa serie. E non lo dico perchè il protagonista, Eddar Stark, è interpretato da nientepopodimenoche Sean Bean (Boromir nella trilogia tolkeniana di Peter Jackson, per intenderci), ma perchè è un ottimo fantasy, anche se un po' "sui generis", visto che non ci sono hobbit o elfi e l'unico nano che troviamo è semplicemente un tipo simile a Brunetta (ma decisamente migliore del nostro ex-ministro).
Le ambientazioni sono molto realistiche, i castelli, le sale, le foreste e quant'altro sono degne del miglior film mai girato, il trucco e gli abiti sono splendidi e la computer grafica è ridotta al minimo, il che la dice lunga sul lavoro che è stato fatto.
Inoltre, gli attori sono bravissimi, Sean Bean e Peter Dinklage in primis: riescono a farci amare o odiare i personaggi da loro interpretati a seconda della situazione (vedi Tyrion Lannister), e i personaggi femminili sono stupendi (dire che hanno le palle è dir poco).
E poi la storia: intrighi politici, qualche scandalo che fa sempre bene, guerre, corruzione, vecchie leggende che tornano in vita, l'onore e gli amori che diventano più o meno importanti a seconda delle occasioni, alcool e sesso. Colpi di scena a morire, insomma.

Come già detto, l'adattamento italiano è pessimo. Non parlo del doppiaggio, perchè quello va abbastanza bene, ma parlo proprio a livello di dialoghi e traduzioni. In italiano i dialoghi sono meno "buzzurri" e hanno anche cambiato la pronuncia di qualche nome. La cosa positiva (???) è che hanno mantenuto le traduzioni dei libri (Winterfell è diventata Grande Inverno, giusto per fare un esempio stupido), anche se da "eretica" forse avrei preferito una traduzione diversa.

Sono 10 episodi, 10 ore in tutto che credo valga la pena di spendere, se uno ama il genere, se ne ha voglia e, ovviamente, se ha quelle 10 ore.
Non ho ancora letto i libri di George Martin, ma la visione della serie mi ha incuriosito moltissimo e credo che prima o poi lo farò. Ora devo "solo" aspettare aprile per vedere la seconda serie...