martedì 20 maggio 2008

La mia finestra

Quando sono entrata in quella che sarebbe stata la mia nuova casa per la prima volta, come in tutte le altre case che ho visto che sarebbero potute diventare potenziali nuove case da abitare, la prima cosa che ho fatto è stata cercare una stanza che avesse una finestra.
Non un balcone, ma una finestra.

Nella casa vecchia, avevo un balcone che collegava la mia stanza a quella di mio fratello. Dato che era un balcone bello grande, mia madre ci stendeva i panni. Di conseguenza, entrava e usciva dalla mia stanza. La camera di mio fratello era l'equivalente di un campo minato, quindi non ci entrava quasi mai. E non immaginate minimamente quanto la cosa mi desse fastidio. A volte pensavo che lo facesse apposta per controllarmi.
In più, non ho mai potuto studiare alla luce naturale. La mia scrivania era contro il muro, a 90° rispetto al balcone, quindi gli davo le spalle ed ero costretta ad accendere la lampada.
Era una cosa che odiavo.
Sono sempre stata un'amante della luce solare. Mi è sempre bastato vedere che era una bella giornata di sole per sentirmi felice.
Fin da piccola, poi, sono sempre stata educata a rispettare l'ambiente: spegnere tv e luce quando non servono era il mio motto. E già all'epoca (8-10 anni fa), mio padre mi faceva la predica su queste cose, e ora più che mai questa mia abitudine è risultata utile.

Quelle mattine in cui non andavo a scuola, se non mi riaddormentavo, studiavo.
Il mio balcone era a est, quindi di mattina, se era bel tempo, entrava una bellissima luce dorata. Ma ero costretta a girarmi dall'altra parte e accendere la lampada, perchè quella luce non era sufficiente a superare la mia ombra sui libri.
Molte volte sono stata tentata di spostare la scrivania fin sotto il balcone, ma poi, pensando che mia madre me l'avrebbe fatta spostare per stendere i panni, che avrei dovuto staccare il computer, che avrei perso più tempo per spostarla e poi rimetterla a posto che per studiare, rinunciavo sempre.

Poi venne lo sfratto.
La prima cosa che pensai era che finalmente avrei avuto l'occasione di avere una stanza con una finestra. La mia scrivania sarebbe andata sotto la finestra e io avrei potuto studiare alla luce del sole, come ho sempre desiderato.
E finalmente l'ho trovata.
La stanza è decisamente più piccola della vecchia, e avrei dovuto rinunciare a un po' di cose per farci entrare tutto dentro. Ma c'è la finestra!
Non ho un bel panorama (vedo il lato diroccato del condominio di un altro parco), il sole vi entra solo nelle prime ore del mattino, e, stando vicini alla campagna, entrano mosche e insetti volanti di ogni tipo (ringraziando il cielo esistono le zanzariere!), ma finalmente posso studiare la mattina senza dover accendere la lampada.
E' una cosa completamente diversa. Non so come descrivela. So solo che sono riuscita a realizzare un sogno che avevo fin da piccola.

L'unico inconveniente è che mia madre continua a invadere la mia stanza, anche se non deve più stendere i panni.
Quando pensavo che lei entrasse in camera per controllarmi, non ero paranoica.

2 commenti:

orsella ha detto...

vabe dai, fa il suo mestiere di mamma! :-)

Alzata con pugno ha detto...

no, non eri paranoica