Il secondo anno di università è cominciato, con tutti i suoi pro e contro (più contro che pro, tra l'occupazione contro la riforma Gelmini e corsi che si accavallano...), e a meno di una settimana dal suo inizio già sono stremata dalla stanchezza.
Ma la cosa che mi fa' andare in bestia non sono tanto i prof idioti (quello di Letteratura Inglese II in primis), i corsi che non riesco a seguire (perchè si accavallano PUNTUALMENTE con Lingua Giapponese II) o gli orari al limite dell'umano (inizio alle 9, finisco alle 17 - se mi va bene - o alle 19, SENZA PAUSA PRANZO).
Mi fa' imbestialire il fatto che per fare un corso di un mese dovrei spendere più o meno la stessa cifra che spendo per un anno di università!!!
Mi spiego: sto frequentando il mio corso di laurea per poter sperare un giorno di intraprendere la carriera di traduttrice letteraria.
A dicembre a Napoli inizierà un corso che tratta proprio di questo, che di solito si tiene a Roma, e che durerà circa un mesetto (in realtà 2, ma se si contano le vacanze di Natale e il fatto che, dopo le prime 4 lezioni, il corso di divide in 3 parti per 3 diverse lingue e che per ogni lingua il corso dura circa 3 settimane il tempo si restringe notevolmente).
L'unico problema è che è organizzato da una casa editrice, quindi è "privato". Il costo è esattamente di 500 euro. Io per un anno di studi all'università (esclusi i libri) ne spendo (o meglio, i miei spendono) 750 ALL'ANNO!!!
Non ho nemmeno il coraggio di chiederglieli questi 500 euro. E purtroppo non riesco nemmeno a trovare un quarto di lavoro (nemmeno mezzo: un quarto) per poter almeno sovvenzionare in parte le spese.
Ma perchè per poter realizzare i propri desideri si deve essere milionari??
Ma la cosa che mi fa' andare in bestia non sono tanto i prof idioti (quello di Letteratura Inglese II in primis), i corsi che non riesco a seguire (perchè si accavallano PUNTUALMENTE con Lingua Giapponese II) o gli orari al limite dell'umano (inizio alle 9, finisco alle 17 - se mi va bene - o alle 19, SENZA PAUSA PRANZO).
Mi fa' imbestialire il fatto che per fare un corso di un mese dovrei spendere più o meno la stessa cifra che spendo per un anno di università!!!
Mi spiego: sto frequentando il mio corso di laurea per poter sperare un giorno di intraprendere la carriera di traduttrice letteraria.
A dicembre a Napoli inizierà un corso che tratta proprio di questo, che di solito si tiene a Roma, e che durerà circa un mesetto (in realtà 2, ma se si contano le vacanze di Natale e il fatto che, dopo le prime 4 lezioni, il corso di divide in 3 parti per 3 diverse lingue e che per ogni lingua il corso dura circa 3 settimane il tempo si restringe notevolmente).
L'unico problema è che è organizzato da una casa editrice, quindi è "privato". Il costo è esattamente di 500 euro. Io per un anno di studi all'università (esclusi i libri) ne spendo (o meglio, i miei spendono) 750 ALL'ANNO!!!
Non ho nemmeno il coraggio di chiederglieli questi 500 euro. E purtroppo non riesco nemmeno a trovare un quarto di lavoro (nemmeno mezzo: un quarto) per poter almeno sovvenzionare in parte le spese.
Ma perchè per poter realizzare i propri desideri si deve essere milionari??
2 commenti:
Soldi, soldi
è sempre colpa loro :-(
Non ho esperienza di traduzioni, un campo per cui dal latino credo che sarei portato molto. Però, più che un corso, conta molto riuscire a trovare le frequenze segrete dell'autore che vuoi tradurre. L'anima che si nasconde tra le sue righe. Secondo me, un buon traduttore potenzialmente è anche un buono scrittore. Secondo me, molto prima dei corsi, ti conviene far tanta pratica per conto tuo. Andando a corsi di scrittura, non mi sono mai smosso di un solo centimetro dal livello base. Scrivendo per conto mio, credo di essere migliorato moltissimo negli ultimi due anni. Tutto sta soprattutto nel trovare in noi stessi le motivazioni a far bene. Nel caso di una traduzione, capisco che il palcoscenico sia più limitato. E di più difficile chiave di lettura. In bocca al lupo... La chiave del diventare grandi in qualcosa non sta quasi mai nei soldi, amica mia. Ma nella determinazione con cui ci crediamo, in questa cosa.
A presto
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