giovedì 6 novembre 2008

"Lezione Ventuno"

Avrei preferito andarlo a vedere da sola, al massimo in compagnia del mio ragazzo o dei miei migliori amici (intellettualoidi come me), dato che le uniche due cose per cui mi sono dispiaciuta vedendo questo film erano la compagnia (mio padre) e la sala dell'unico cinema di Napoli che lo trasmetteva (Santo Subito il proprietario del Modernissimo!!!): venticinque miseri posti in una sala storta (la parete dove si trovava lo schermo era obliqua in profondità) e lo schermo che poteva benissimo essere l'LCD Aquos della Sharp che sta nel salone di casa mia (ma la cosa divertente di questa sala è che vedi il lettore della pellicola - che non so come si chiama - in azione).
Ma almeno mi sono presa un posto in prima fila, mettendomi comoda come meglio potevo (allungando le gambe, accavallandole o incrociandole a seconda dei dolorini sotto alle ginocchia), abbandonando mio padre e la sua (poca) vista nella terza fila.

Il film, grazie al quale sono riuscita a vedere Baricco-Dio-in-Terra di persona, è stato a dir poco sublime. Oltre a vedere John Hurt impersonificare uno dei miei personaggi baricchiani preferiti (il Prof. Killroy), l'intero film non è altro che la trasposizione su pellicola degli scritti di Baricco. Era come se le parole scritte su carta prendessero vita, come se qualcuno leggesse ad alta voce un suo libro.
I personaggi del film parlano come i personaggi "di carta": ti catturano con le loro parole, ma questa volta anche con i loro gesti e le loro espressioni. Il mondo fantastico in cui la "lezione ventuno" del professor Killroy prende vita e il fatto che i personaggi ogni tanto parlino nella telecamera non è altri che la verificazione di una delle tecniche di scrittura favorite da Baricco: le diverse chiavi di lettura di uno stesso argomento ("City" ne è un esempio), di cui gli stessi protagonisti si fanno anche narratori.
Anche i personaggi ottocenteschi che compaiono ogni tanto sono una delle cose più geniali che abbia mai visto in un film, specialmente quelli nudi con la pelle imbianchata dalla cipria e le parrucche femminili tipiche di quell'epoca.

Anche nella pellicola, Baricco riesce a catturare la tua anima e farla perdere per quei brevi istanti in quel mondo che lui ha creato. Solo che adesso, l'argomento è più intellettuale: in poco meno di due ore, riesce a farti capire che la Nona Sinfonia di Beethoven non è questo grande capolavoro come tutti lo conosciamo. Cioè, non dice che è orribile, che fa schifo e che sarebbe stato meglio che Beethoven si fosse dato all'ippica piuttosto che alla musica, ma ti fa' ragionare sul modo in cui oggi noi tutti valutiamo l'arte e tutte le cose che ci circondano: se tutti dicono che è bella, allora lo è di sicuro. Così si viene a perdere il vero messaggio dell'arte, cioè che deve suscitare delle emozioni. Ad esempio: noi diamo per scontato che la Monna Lisa di Leonardo sia un capolavoro inestimabile, e lo diamo per scontato, ma nel momento stesso in cui ce la troviamo davanti ne restiamo fortemente delusi (non è più grande di una foto ingrandita). Io per prima lo sono stata, quando l'ho vista due anni fa al Louvre. Mi ha, anzi, lasciato un'impronta molto più marcata La Vergine delle Rocce (sempre per rimanere in tema).
Lo stesso discorso vale per la Nona.


Come ho già detto, è un film "intellettuale", di quelli che andrebbero visti almeno un paio di volte per essere capiti a fondo (purtroppo non ce l'ho fatta in tempo a vederlo la seconda volta, visto che due giorni dopo che ero andata al cinema l'avevano tolto...), ma già alla prima ti cattura.
Baricco è eccezionale anche come regista. Molte riprese e molte scene credo che siano quasi impensabili, soprattutto in un ambiente come le montagne innevate, in cui avviene quasi tutta la storia (bellissima, nella scena iniziale, la bara che viene trasportata da degli uomini che pattinano sul ghiaccio). Gli attori, anche questi, eccezionali (Noah Taylor, il protagonista, in primis).
E' un film che ritengo essere stato molto sottovalutato, almeno in Italia (come tutti i film "di qualità", che siano italiani o no). Spero tanto che all'estero abbia più successo.

Se non l'avete visto la scorsa volta, rieccovi il trailer: http://video.tiscali.it/Fandango_TV/Cinema/15751.html

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